"L'eleganza non è farsi notare, ma farsi ricordare"
Sebbene la parrucca non sia esplicitamente menzionata nel TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) tra le spese sanitarie, chirurgiche, mediche, di assistenza etc, una risposta a questa domanda ci è dal Ministero della Sanità, in specifico nella Risoluzione 9/E del 16/02/2010:
“...se la parrucca è fabbricata ed immessa in commercio con la destinazione d’uso di dispositivo medico come sopra definito e obbligatoriamente marcata CE ai sensi e per gli effetti della Direttiva 93/42/CEE” e “se volta a sopperire un danno estetico conseguente ad una patologia e rappresenti il supporto in una condizione di grave disagio psicologico nelle relazioni di vita quotidiana [...] si ritiene che la spesa sostenuta per il suo acquisto possa essere detratta ai sensi dell’art. 15, comma 1, lett. c), del TUIR.”
Quindi da ciò si deduce che solo le parrucche che espongono il marchio CE possono essere fatte rientrare nelle spese sanitarie, il cui importo è detraibile del 19% per la parte che eccede a 129,11 euro. Dunque se una parrucca è stata pagata 400,00 euro, è possibile detrarre il 19% di 270,89 euro.
Per detrarre la parrucca, perciò, si deve allegare al Modello 730 la fattura o lo scontrino fiscale oltre la documentazione sanitaria relativa alla terapia in corso.
In alcune regioni italiane, come il Piemonte, la Toscana, le Marche e altre, è possibile rivolgersi alla propria ASL o al proprio medico curante per poter richiedere altre forme di risarcimento, che prevedono sussidi o rimborsi.